Come descrivere l’economia collaborativa a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare?
L’economia collaborativa o della condivisione è un sistema per scambiare beni, servizi, sconti, vantaggi e altro… fra le varie attività commerciali e i loro clienti.
Si caratterizza dal contatto diretto fra domanda e offerta, tramite siti web: uno sconto, un’offerta, una convenzione o tanto altro, tra tutte le attività che si possono realizzare attraverso scambi di offerte e vantaggi fra chi cerca e chi offre.
Così, iscrivendosi ad una community (PorteAperte.Shop) con i propri interessi, si possono trovare vantaggi, offerte, sconti, convenzioni o altro ancora dedicato al consumatore finale con cui a sua volta potrà condividere con tutte le persone affinché’ tutti possono usufruire degli stessi vantaggi e far crescere le attività locali per la loro sostenibilità sul territorio, così facendo le stesse attività commerciali danno ulteriori i benefici tra sconti, offerte e vantaggi dedicati al cliente consumatore finale.
Perché credi sia importante oggi sviluppare il settore dell’economia collaborativa?
Tutto ciò è sempre avvenuto, ma con la crisi economica del 2019 di conseguenza l’ulteriore partecipazione dei social media si son sviluppate piattaforme online che facilitano l’incontro fra utenti e privilegiano l’accesso all’acquisto di servizi e beni di qualsiasi genere merceologico.
È un nuovo modo di pensare il mercato e di fare impresa di utilità sociale. Innanzitutto permette di essere più consapevole del sistema economico e di mettersi in gioco come consumatore-produttore
Permette poi di personalizzare i servizi: la maggior parte nascono infatti da bisogni specifici del territorio a cui le comunità hanno dato spontaneamente una risposta
Non solo si produce reddito ma si crea anche innovazione sociale, fatto da non sottovalutare in periodi di crisi e di disgregazione dei legami sociali.
Quali sono i principali settori interessati?
Quasi tutti i settori del mercato sono interessati dall’economia collaborativa; la mappatura annuale realizzata da agenzie che si occupano di economia e sviluppo in Italia, fa emergere dalle loro fonti che sulle Piattaforme italiane di Economia collaborativa del consumo ci mostra, come lo scambio di beni, il turismo e i servizi alla persona sono i più utilizzati, ma anche l’alimentare e la cultura sono in forte crescita.
L’economia collaborativa è (o potrà essere) l’alternativa al capitalismo?
I modelli di economia collaborativa orientati al sociale e alla sostenibilità ambientale sul territorio locale, nascono proprio come risposta alla crisi generata dai modelli economici tradizionali. Le “città in transizione” di stampo anglosassone sono degli esempi presenti in numerose città europee di “resilienza” nei confronti delle forme di industrializzazione e dell’economia selvaggia che hanno portato a disastri ambientali e alla crisi economica. Anche le buone pratiche di sharing economy italiana possono esser lette come forme di resilienza nei confronti della crisi generata da modelli tradizionali di sviluppo, oltre che come una risposta positiva e innovativa di economia che nasce dal basso ed è orientata alla comunità, al sociale e all’ambiente.
La Community PorteAperte.Shop Design
Facilitiamo le aziende e le organizzazioni che pongono al centro degli scambi la relazione e la costruzione di comunità a crescere e a evolversi.
L’economia Collaborativa
E’ un’economia che pone al centro degli scambi di offerte e vantaggi la relazione e la costruzione di una grande community.
PorteAperte.Shop è composta da un team di professionisti che pongono al centro della loro strategia la community.
La community non è più uno strumento di marketing ma un asset strategico per le aziende ed i loro clienti … Aziende e consumatori che producono valore per entrambi.
PorteAperte.Shop community è una piazza digitale che aggrega migliaia di persone. Oggi gli organizzatori delle community sono sempre più alla ricerca di partnership che permettano la sostenibilità della loro comunità, aprendosi alle aziende in qualità di nuovi pubblici. Per le aziende le community sono un’opportunità per incontrare nicchie di potenziali clienti ma anche per anticipare bisogni e avere uno sguardo aperto sull’innovazione
Una community per essere tale deve avere delle caratteristiche particolari; conoscerle serve per scoprine il potenziale, immaginare applicazioni, e capirne il valore strategico per un’organizzazione, che sia un’azienda, una cooperativa, un’associazione, e così via.
Una community condivide uno scopo, un senso di appartenenza e di responsabilità reciproca.
Nella “definizione” sopra riportata si possono distinguere alcuni elementi chiave che caratterizzano una community.
La proposta di valore (vantaggio) è lo scopo che unisce i membri
La proposta di valore (vantaggio) è ciò che tiene uniti i membri e cioè la ragione per cui qualcosa esiste. Per le community è la sintesi dei valori, delle regole, delle azioni che la caratterizza. Un tempo, la proposta di valore era costituita dal territorio o dallo status o dalla religione di appartenenza; oggi, invece ci si aggrega intorno ad elementi molto più semplici e spiccioli come, per esempio, una passione (per il cammino, per i viaggi, per la carne alla griglia); una condizione comune (“siamo tutti mamme, o affetti dalla stessa malattia”); un luogo (una strada, un quartiere, una città); un prodotto, o una pratica: “siamo tutti”, “volontari, freelence, o donne del digitale. Tutte le proposte di valore (vantaggi) devono essere semplici per essere facilmente comprensive e aggreganti. È importante infatti che queste contengano una spinta all’azione, che sia la risposta a un bisogno o a un desiderio di cambiamento necessario per spingere i membri a partecipare ad attivarsi.
Il senso di appartenenza è ciò che muove i membri a partecipare.
Il senso di appartenenza è ciò che spinge i membri a stare e a fare insieme. Chi si sente di appartenere a una community, infatti, è disposto a dedicare del tempo e ad attivarsi partecipando a una discussione o a un evento, proponendo attività, suggerendo delle idee. È grazie al senso di appartenenza che i membri sono disposti a co-progettare e a co-gestire attività e servizi, quindi a co-produrre valore con, e per, l’organizzazione. Inoltre, il senso di appartenenza è ciò che unisce i membri, e che fa sì che questi si riconoscano attraverso il proprio brand e il brand della nostra community senza essersi mai incontrati.
Il senso di responsabilità morale è ciò che spinge i membri ad aiutarsi
Chi partecipa a una community, inoltre, sente un naturale senso di responsabilità nei confronti degli altri membri. Se si prova ad entrare in una community che funziona e a chiedere un consiglio, si vedrà quante persone sono disposte a offrire aiuto. Questo è così vero che molti brand, sempre più spesso, affidano il customer care di primo livello proprio alla community (e pare anche funzioni benissimo!).
PorteAperte.Shop per valorizzare le relazioni tra le organizzazioni e i
La Community PorteAperte.Shop Design
Facilitiamo le aziende e le organizzazioni che pongono al centro degli scambi la relazione e la costruzione di comunità a crescere e a evolversi.
L’economia Collaborativa
E’ un’economia che pone al centro degli scambi di offerte e vantaggi la relazione e la costruzione di una grande community.
PorteAperte.Shop è composta da un team di professionisti che pongono al centro della loro strategia la community.
La community non è più uno strumento di marketing ma un asset strategico per le aziende ed i loro clienti … Aziende e consumatori che producono valore per entrambi.
PorteAperte.Shop community è una piazza digitale che aggrega migliaia di persone. Oggi gli organizzatori delle community sono sempre più alla ricerca di partnership che permettano la sostenibilità della loro comunità, aprendosi alle aziende in qualità di nuovi pubblici. Per le aziende le community sono un’opportunità per incontrare nicchie di potenziali clienti ma anche per anticipare bisogni e avere uno sguardo aperto sull’innovazione
Una community per essere tale deve avere delle caratteristiche particolari; conoscerle serve per scoprine il potenziale, immaginare applicazioni, e capirne il valore strategico per un’organizzazione, che sia un’azienda, una cooperativa, un’associazione, e così via.
Una community condivide uno scopo, un senso di appartenenza e di responsabilità reciproca.
Nella “definizione” sopra riportata si possono distinguere alcuni elementi chiave che caratterizzano una community.
La proposta di valore (vantaggio) è lo scopo che unisce i membri
La proposta di valore (vantaggio) è ciò che tiene uniti i membri e cioè la ragione per cui qualcosa esiste. Per le community è la sintesi dei valori, delle regole, delle azioni che la caratterizza. Un tempo, la proposta di valore era costituita dal territorio o dallo status o dalla religione di appartenenza; oggi, invece ci si aggrega intorno ad elementi molto più semplici e spiccioli come, per esempio, una passione (per il cammino, per i viaggi, per la carne alla griglia); una condizione comune (“siamo tutti mamme, o affetti dalla stessa malattia”); un luogo (una strada, un quartiere, una città); un prodotto, o una pratica: “siamo tutti”, “volontari, freelence, o donne del digitale. Tutte le proposte di valore (vantaggi) devono essere semplici per essere facilmente comprensive e aggreganti. È importante infatti che queste contengano una spinta all’azione, che sia la risposta a un bisogno o a un desiderio di cambiamento necessario per spingere i membri a partecipare ad attivarsi.
Il senso di appartenenza è ciò che muove i membri a partecipare.
Il senso di appartenenza è ciò che spinge i membri a stare e a fare insieme. Chi si sente di appartenere a una community, infatti, è disposto a dedicare del tempo e ad attivarsi partecipando a una discussione o a un evento, proponendo attività, suggerendo delle idee. È grazie al senso di appartenenza che i membri sono disposti a co-progettare e a co-gestire attività e servizi, quindi a co-produrre valore con, e per, l’organizzazione. Inoltre, il senso di appartenenza è ciò che unisce i membri, e che fa sì che questi si riconoscano attraverso il proprio brand e il brand della nostra community senza essersi mai incontrati.
Il senso di responsabilità morale è ciò che spinge i membri ad aiutarsi
Chi partecipa a una community, inoltre, sente un naturale senso di responsabilità nei confronti degli altri membri. Se si prova ad entrare in una community che funziona e a chiedere un consiglio, si vedrà quante persone sono disposte a offrire aiuto. Questo è così vero che molti brand, sempre più spesso, affidano il customer care di primo livello proprio alla community (e pare anche funzioni benissimo!).